Il Premio Internazionale Primo Levi 2025 è stato assegnato a Jonathan Safran Foer, con cerimonia il 11 maggio 2025 a Genova.
Dettagli dell’Evento:
La cerimonia ha visto una sala piena, con un pubblico attento e partecipe. Foer ha parlato di crisi globali come Gaza, Sudan, Ucraina e malnutrizione infantile, sottolineando l’importanza di non restare indifferenti. Ha citato Primo Levi, dicendo: “Il silenzio non è semplice mancanza di parole, ma una forma di complicità”, e ha invitato a immaginare la sofferenza di un bambino per scuotere le coscienze.
Contesto e Significato:
Alberto Rizzerio, presidente del Centro culturale Primo Levi, ha descritto il premio come un ponte tra l’eredità di Levi e le sfide attuali, lodando Foer per temi come dolore, resilienza e diritti animali. L’evento ha sottolineato l’importanza della memoria storica e l’azione contro guerre e crisi umanitarie.
Nota Dettagliata
Il 11 maggio 2025, alle 17:45, si è svolta a Genova una cerimonia di grande rilevanza culturale: la consegna del Premio Internazionale Primo Levi 2025 a Jonathan Safran Foer, scrittore e saggista statunitense noto per opere come Ogni cosa è illuminata e Molto forte, incredibilmente vicino. L’evento, organizzato dal Centro culturale Primo Levi, ha avuto luogo nella prestigiosa Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, con una partecipazione numerosa e un’atmosfera carica di emozione e riflessione, registrando il tutto esaurito.
Contesto del Premio
Il Premio Internazionale Primo Levi, istituito nel 1992, mira a onorare individui che, con il loro impegno morale, spirituale e civile, contribuiscono alla pace, alla giustizia e a un mondo libero da pregiudizi, razzismo e intolleranza, seguendo l’insegnamento di Primo Levi, chimico e scrittore sopravvissuto all’Olocausto. Quest’anno, il riconoscimento è stato assegnato all’unanimità a Foer per il suo lavoro, che esplora temi di memoria, identità e etica contemporanea, rispecchiando i valori di Levi.
Dettagli della Cerimonia
La cerimonia, aperta al pubblico fino a esaurimento posti, ha visto la partecipazione di relatori come Shaul Bassi, professore ordinario di Letteratura inglese e Scienze umane per l’ambiente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e Ariel Dello Strologo, avvocato e consigliere dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, già presidente della comunità ebraica di Genova e del Centro culturale Primo Levi. L’evento è stato organizzato in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e con il sostegno del Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria.
Durante la serata, Jonathan Safran Foer ha pronunciato un discorso che ha toccato corde profonde, affrontando temi di attualità globale. Ha iniziato ricordando la recente scomparsa di Papa Francesco, figura che ha definito un baluardo contro l’indifferenza. Ha poi elencato diverse crisi umanitarie: il conflitto a Gaza, dove oltre 30.000 civili sono stati uccisi e dove restano ostaggi israeliani nascosti; la guerra in Sudan, che ha causato lo sfollamento di circa 9 milioni di persone; la guerra in Ucraina, ormai fuori dai riflettori mediatici; e la malnutrizione infantile globale, che colpisce 45 milioni di bambini sotto i 5 anni, con 11 morti al minuto per fame. Foer ha sottolineato l’urgenza di non rimanere silenti, citando Primo Levi con la frase: “Il silenzio non è semplice mancanza di parole, ma una forma di complicità”. Ha invitato il pubblico a immaginare la sofferenza di un bambino che muore durante il suo discorso, come un modo per scuotere le coscienze e promuovere empatia.
Intervento del Centro Culturale Primo Levi
Alberto Rizzerio, presidente del Centro culturale Primo Levi, ha spiegato che il premio rappresenta un ponte tra l’eredità di Primo Levi e le sfide contemporanee. Ha lodato Foer per la sua capacità di esplorare temi come il dolore, l’ansia, la resilienza e i diritti animali, temi che si allineano con l’impegno civile e morale di Levi. Rizzerio ha sottolineato come il premio sia un’occasione per riflettere sull’importanza della memoria storica e sull’azione contro guerre, crisi umanitarie e indifferenza sociale.
Impatto e Riflessioni
L’evento ha avuto un forte impatto emotivo, con il pubblico che ha accolto con attenzione i messaggi di Foer, incentrati sulla necessità di mantenere viva la coscienza morale e di agire contro le ingiustizie. La cerimonia ha evidenziato come la letteratura possa essere un atto politico ed etico, capace di ispirare scelte quotidiane e di valutare il loro impatto sull’ambiente, sugli animali, sull’alimentazione e sulle generazioni future, come recitava la motivazione del premio.
Conclusione
La cerimonia del Premio Internazionale Primo Levi 2025 è stata un momento di riflessione profonda, che ha unito la celebrazione letteraria con un appello all’azione contro le ingiustizie globali. Jonathan Safran Foer, con il suo discorso, ha incarnato lo spirito del premio, richiamando tutti a un impegno attivo ispirato dall’eredità di Primo Levi. L’evento ha dimostrato come la cultura possa essere uno strumento per affrontare le sfide del presente, mantenendo viva la memoria e promuovendo la dignità umana.